Frasi e aforismi sulla scala

Frasi e aforismi sulla scala, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla porta, Frasi e aforismi sul piedistallo e Frasi e aforismi sulla cima e la vetta.

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Frasi e aforismi sulla scala

Conosco una ragazza il cui nome ha il suono della pioggia
su un’antica scalinata.
(Fabrizio Caramagna)

La luna nel cielo, io sugli scalini a parlare con una sconosciuta e quei silenziosi “dimmi di te”.
(Fabrizio Caramagna)

Mai sedersi
su una scala sognante
che vuole raccontarti
la sua vita.
(Fabrizio Caramagna)

Ti aspetto qui. La scala non è poi così alta. I respiri del tempo sono lievi. E insieme si vede un cielo diverso, più morbido, dove si infila l’incanto.
(Fabrizio Caramagna)

Davanti a certe scalinate, apprendi l’arte della leggerezza e impari l’arte del volo.
(Fabrizio Caramagna)

Su una scala non si è obbligati a scendere o salire, uno si può anche accomodare sul gradino ad osservare il mondo.
(Fabrizio Caramagna)

Tornerei a passare la notte seduto su quel gradino con te mille e mille volte.
(Fabrizio Caramagna)

Il poeta lancia una scala inaspettata nel mezzo delle cose ordinarie e ordina: Sali.
(Fabrizio Caramagna)

Lo scalino dev’essere leggermente più alto, il sudore e la determinazione racconteranno poi dopo la raggiunta bellezza.
(Fabrizio Caramagna)

La scala è una spina dorsale che punta verso il cielo. Ogni gradino una vertebra che sostiene i nostri slanci.
(Fabrizio Caramagna)

L’umiltà del primo scalino, così vicino al suolo, così sacrificabile, così prevedibile, eppure anche lui assorto nei suoi sogni.
(Fabrizio Caramagna)

Incontrarti per la prima volta all’angolo di quella strada è stata una dichiarazione di vita, una poesia mai letta, un’esplosione di colori, una scala appoggiata nel cielo, migliaia di fiori di campo appesi a ogni tua parola.
(Fabrizio Caramagna)

Ho comprato una scala senza fine, da mettere sul punto più alto del cielo.
Mi sono innamorato di te.
(Fabrizio Caramagna)

Fin dove c’è il sole. Fin dove arrive l’inimmaginabile.
Fino dove i gradini lo permettono.
Qui o laggiù.
Voglio portarti con me.
(Fabrizio Caramagna)

Ecco cos’è una scala: un congegno per moltiplicare le delusioni, ma anche per sottrarti alla vertigine del vuoto.
(Fabrizio Caramagna)

La felicità delle scale. La riservatezza delle porte. L’ostinazione dei tetti. La meraviglia delle finestre.
(Fabrizio Caramagna)

Se la Natura avesse voluto mettere le persone su gerarchie e livelli diversi, il pianeta terra avrebbe la forma di una scala. Per fortuna, è una sfera.
(Fabrizio Caramagna)

Lascio agli arrivisti le scale per il successo. Io preferisco le scale che finiscono nel nulla, che si perdono in soffitte o stanze vuote, ma quando sei sull’ultimo gradino, la vista sulla luna è magnifica.
(Fabrizio Caramagna)

In molti cercano di salire sull’ultimo gradino, sull’ultimo piedistallo, sull’ultima vetta.
Io sono quello rimasto ancora alla linea di partenza, a giocare con i gessetti colorati e a respirare insieme alle petunie.
(Fabrizio Caramagna)

Voleva essere all’altezza della sua folle vocazione e cadde più in basso dei mediocri che precedeva sulla scala.
(Fabrizio Caramagna)

Se una persona ha davvero voglia, scopre i tuoi passaggi segreti, ignora le porte chiuse, supera le camere vuote, lascia perdere le scale senza uscita, giunge nell’angolo più inaccessibile e luminoso di te.
(Fabrizio Caramagna)

E dentro di te lo sai, proprio mentre stai scendendo le scale, che da quel passo non potrai più tornare indietro.
(Fabrizio Caramagna)

I grattacieli sono scale appoggiate al cielo e gli ultimi scalini sembrano confinare con le nuvole e con le stelle.
(Fabrizio Caramagna)

La misura di certi giorni sono le scale che sali faticosamente, lo sguardo basso e la chiave che non gira nel modo giusto nella porta.
(Fabrizio Caramagna)

Le scalinate sono anche fatte di parole non dette, di incontri mancati, di silenzi pieni di vorrei, di fughe improvvise.
(Fabrizio Caramagna)

Niente è meno capace di mantenere i segreti di una scala con i gradini di legno. Neppure il passo più leggero e discreto riesce a salire in silenzio. C’è sempre uno scricchiolio.
(Fabrizio Caramagna)

La resilienza.
la tecnica è: produci un lamento, ma poi fanne un piolo per la scala.
(Fabrizio Caramagna)

Scrivere è mettere una scala sopra il linguaggio affinché le cose salgano verso le stelle.
(Fabrizio Caramagna)

Nella scala competitiva della società, chi è sopra può calpestarci e chi è sotto può toglierci lo scalino che ci sosteneva.
(Fabrizio Caramagna)

In fondo tutta la scacchiera è solo una serie di scale: chi sale sullo scalino giusto arriva a regnare, mentre in basso una folla di meschini traffica per farsi spazio e salire in alto.
(Fabrizio Caramagna)

Il risentimento è una scala a senso unico, serve per scendere nell’abisso, non per salire verso l’alto.
(Fabrizio Caramagna)

Le scale della metropolitana urlano come animali feriti, mostri schiacciati da una marea umana di sonnambuli ad occhi aperti, avvolti nella plastica dell’apparenza.
(Fabrizio Caramagna)

Nessuno è ancora riuscito a spiegare perché una persona che scivola e cade dalle scale ci faccia ridere. Chi spiegherà questo, spiegherà la comicità.
(Fabrizio Caramagna)

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