Frasi e aforismi contro il razzismo

Frasi e aforismi contro il razzismo e i razzisti, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sull’odio, Frasi e aforismi sulla violenza e Frasi e aforismi sull’altruismo e il volontariato.

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Frasi e aforismi contro il razzismo

Nel mio mondo non esiste il principio di esclusione. Di ogni persona che incontro mi tengo almeno un battito. Anche il più triste.
(Fabrizio Caramagna)

Si chiamano razzisti, xenofobi e sono pieni di odio verso tutto ciò che non ha l’accento del loro territorio. Ciò che leggono non vale il pesce che viene incartato e ciò che pensano si riassume in due parole: “Proprietà privata”. Privata di amore, privata di tolleranza, privata di generosità e di attenzione verso ogni essere vivente.
Non riuscendo a vedere al di là del proprio naso, soddisfatti di non essere né neri né ebrei, prendono per neuroni i pregiudizi che divorano il loro cervello.
(Fabrizio Caramagna)

L’Italia non ha un’emergenza clandestini. Ha un’emergenza razzismo.
(Fabrizio Caramagna)

Un razzista è colui al quale non puoi far provare vergogna per essere inferiore perché lo è già di suo, anche se pensa di essere il contrario.
(Fabrizio Caramagna)

Dietro ogni razzista, dietro ogni xenobobo, c’è un piccolo uomo codardo, piena di complessi, timoroso del diverso e privo di intelligenza.
(Fabrizio Caramagna)

Penso, dunque discrimino.
(Fabrizio Caramagna)

Solo i ciechi discriminano gli uomini per il loro colore.
(Fabrizio Caramagna)

Il razzismo è un’assurda invenzione dell’uomo. Che lingua parla il vento? Di che nazionalità è una tempesta? Da quale paese viene la pioggia? Di che colore è un fulmine?
(Fabrizio Caramagna)

Il genere umano non ha un genere nella grammatica di Dio.
(Fabrizio Caramagna)

L’acqua del fiume che io tocco chissà dove nel mondo qualcun altro l’ha già toccata. La stella che io vedo chissà dove nel mondo qualcuno la sta guardando. Il vento che io sento chissà dove nel mondo qualcuno lo sentirà. Quante sono le persone a cui sono unito senza saperlo.
(Fabrizio Caramagna)

Ascoltare, essere attenti, consolare, perdonare, accompagnare, abbracciare, aiutare sono verbi che a volte dimentichiamo. Bisognerebbe scriverli su una parete accanto alla porta di casa, e leggerli ogni volta che usciamo nel mondo.
(Fabrizio Caramagna)

Il definire se stessi respingendo gli altri (persone, classi, razze, nazioni) è una delle forme più diffuse e incomprensibili di costruzione della propria identità.
(Fabrizio Caramagna)

Il razzismo è come le ciliegie, uno tira l’altro. inizi con i neri, te la prendi con gli zingari e finisci con i gay.
(Fabrizio Caramagna)

Spesso condanniamo quando non abbiamo il coraggio di confrontarci. Soprattutto con noi stessi.
(Fabrizio Caramagna)

Come può l’uomo accettare il diverso, se non accetta nemmeno il simile?
(Fabrizio Caramagna)

Hanno paura del diverso perché sono uguali, tremendamente uguali al nulla.
(Fabrizio Caramagna)

Pochi sono razzisti, ma molti hanno le loro “piccole preferenze”.
(Fabrizio Caramagna)

Le persone piccole e meschine riescono ad usare perfino una tragedia per sfogare il loro razzismo.
(Fabrizio Caramagna)

Contraddizioni. Quelli che sono favorevoli all’incontro e alla mescolanza delle diverse razze umane, poi pretendono che il loro cane abbia il pedigree.
(Fabrizio Caramagna)

Questa è la società della discriminazione. Ci sono persone discriminate per il colore della loro pelle, altre per l’orientamento sessuale, altre per le idee. Addirittura ci sono persone discriminate per un semplice selfie. Non esiste forma o azione, anche insignificante, che non sia suscettibile di discriminazione.
(Fabrizio Caramagna)

L’incomprensione è il terreno fertile in cui proliferano i microbi dell’omofobia, del razzismo e dell’odio.
(Fabrizio Caramagna)

Chi è disperato e non ha nulla di cui vantarsi, finisce per vantarsi del colore della sua pelle. Da lì comincia il razzismo.
(Fabrizio Caramagna)

La xenofobia nasce da istinti primari e quasi selvaggi. Ti dice: “Prenditi cura del tuo nido perché qualcuno dall’esterno verrà a distruggerlo”.
(Fabrizio Caramagna)

La nostra epoca, in mezzo alle parole “liberté, fraternité, égalité”, ha inserito “xénophobie”.
(Fabrizio Caramagna)

Omosessuali, lesbiche, transgender riempiono il mondo, se ti danno fastidio fai prima a uscire di scena tu che a eliminare loro.
(Fabrizio Caramagna)

Il matrimonio è per chiunque voglia dire sì. Non importa il genere, la razza, l’orientamento.
(Fabrizio Caramagna)

Uno mi dice: “Non è così, ci sono omofobi e omofobi!”. Si fanno schifo anche tra di loro…
(Fabrizio Caramagna)

Alcuni sembrano non capire il concetto di inclusione se non con l’esclusione di tutti gli altri.
(Fabrizio Caramagna)

Siamo spiacenti di informare che visto il debito pubblico, l’aumento della disoccupazione e lo slittamento delle pensioni non potrete più permettervi la felicità.
Però potrete avere un sacco di paura e di stress che vi verranno gentilmente donati dal governo in carica (anche un po’ di razzismo e egoismo, dipende dai governi).
(Fabrizio Caramagna)

Sono razzista in questo: proprio non mi riesce di considerare uguali il genio e l’idiota, l’onesto e il ladro, il buono e il furfante.
Ma penso che loro stessi non ne siano molto dispiaciuti.
(Fabrizio Caramagna)

“L’aritmetica è razzista” dissero i folli fautori del political correct. Perché 3×6 deve fare 18? E’ discriminatorio nei confronti del 17 e del 19.
(Fabrizio Caramagna)

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