Frasi e aforismi sul castello

Frasi e aforismi sul castello, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla torre, Frasi e aforismi sul passato, Frasi e aforismi sui castelli in aria e Frasi e aforismi sui castelli di sabbia.

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Frasi e aforismi sul castello

Degli antichi castelli mi incuriosisce la vita che hanno visto passare e che in parte trattengono ancora.
Chissà quanti sogni sono rimasti sulle torri.
(Fabrizio Caramagna)

La vibrazione sfacciata della pietra, un’epoca lontana ma ancora intatta e quel modo che hanno le torri di farsi guardare.
Sono uno da castelli, io.
(Fabrizio Caramagna)

Apriti porta del castello, voglio sapere quale momento della storia è stato vissuto qui.
(Fabrizio Caramagna)

Molti castelli sono stati costruiti per nascondere segreti. E quei segreti sono ancora lì, in qualche stanza o dentro qualche torre.
(Fabrizio Caramagna)

È vero quel che vai dicendo di me:
che da troppo tempo abito sulla luna
parlando con gente matta
di antichi castelli e cose perdute.
(Fabrizio Caramagna)

Bello questo vento del nord che prova a portarmi in un castello sconosciuto ma non ci riesce
(Fabrizio Caramagna)

Il grande castello sonnecchia, nessuna voce o movimento, sento il silenzio ma è indicibile a parole. Vorrei solamente restare in ascolto insieme con le statue all’ingresso, perdere gli occhi sui pendii di alberi secolari e sui prati che sanno di antiche feste, e poi vedere all’improvviso un cavaliere che avanza scortato dai valletti. Chissà se da qualche parte c’è anche la principessa.
(Fabrizio Caramagna)

Il proprietario del castello portò il fantasma in tribunale: l’accusa era che viveva lì da duecento anni senza mai aver pagato l’affito.
(Fabrizio Caramagna)

La strada che conduce al castello con le sue torri, sembra quasi un segnalibro nel verde della collina.
(Fabrizio Caramagna)

Si vedeva che era un vecchio castello anche dalla sua ombra.
(Fabrizio Caramagna)

Lo senti il rumore della estenuante storia tra l’edera e il castello?
(Fabrizio Caramagna)

La principessa guardava al mondo attraverso mura merlate perchè la vita e l’amore erano cose da cui cercava riparo.
(Fabrizio Caramagna)

Io che apro portoni e tu che cali inferriate e sollevi ponti levatoi. E i castelli diventano draghi inavvicinabili.
(Fabrizio Caramagna)

La casa? È castello e isola, torre e caverna,
miracolo e quotidianità, ordine e calore,
e la voce delle cose che ci aspettano ogni giorno al nostro rientro.
(Fabrizio Caramagna)

Unisci e poi separi.
Costruisci e poi frantumi.
Monti castelli di emozioni e illusioni
– quello che chiami amore –
e poi passi come un colpo di vento,
spegni tutte le luci, ti riprendi i mattoni,
i sorrisi, i sogni, le promesse,
e vai a ricomporli altrove, con qualche altra persona.
I tuoi castelli crollano appena nati,
è il tuo modo di ingannare le persone
e anche te stesso.
(Fabrizio Caramagna)

Aprirò una biblioteca proibita nell’ala ovest del mio castello. Ci terrò i ricordi più belli da sfogliare e copertine azzurre come il mare.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi sul prato ho letto fiabe ai bambini del fiordaliso, sono entrato nei castelli del regno delle margherite e ho sognato di sposare la figlia del sultano delle iris. E il biancospino più bello rideva di tanta meraviglia.
(Fabrizio Caramagna)

Ci vediamo sotto il grande castagno del bosco, vicino al castello della bella addormentata. Però zitto che non la voglio svegliare.
(Fabrizio Caramagna)

La forza primordiale della natura in Scozia, il paese dove terra, aria e acqua, con l’aiuto dei castelli e della nebbia, allestiscono spettacoli da poltrona di prima fila
(Fabrizio Caramagna)

Il fantasma si divertiva a rendere inquieto uno specchio in fondo a un corridoio di un castello scozzese.
(Fabrizio Caramagna)

In certi castelli mi segue un’ombra che non riconosco. Che sia quella di un fantasma?
(Fabrizio Caramagna)

Castelli invalicabili, feritoie. Parole d’ordine dimenticate. Piena l’acqua dei fossati. Ci sono principesse che si sono rinchiuse nella propria dimora e hanno paura di tornare nel mondo.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi l’estate dorme come una principessa in un castello incantato. Ho provato a sfiorare le sue mani, a sciogliere le trecce dorate, poi sono arrivate le guardie dell’autunno e ho capito che era tutto finito per sempre.
(Fabrizio Caramagna)

Puoi sentirti un re anche dentro un castello in aria, se sai parlare al vento.
(Fabrizio Caramagna)

Ho un castello in aria. Fragile e delicato. Se c’è il vento giusto, riesce a invitarti a vedere tutti i miei sogni a occhi aperti.
(Fabrizio Caramagna)

Ho bisogno di sapere dove nascondi i tuoi castelli per aria. Fammi vedere la stanza dove conservi la mappa delle cose che non esistono, indicami dove sono i giardini degli unicorni e mostrami come ti prendi cura dei girasoli e li fai crescere fino alla luna.
(Fabrizio Caramagna)

Chissà se gli extraterrestri guardano la luna con malinconia.
Chissà se le loro lacrime hanno il sapore del sale e i castelli in aria sono così poco provvisori e pratici.
Chissà se anche loro sentono il bisogno di distendersi sul prato e sentirsi amati.
(Fabrizio Caramagna)

È amore quando sei disposto a lasciare tutto.
Il regno, il castello, il potere e un futuro luminoso e già scritto.
Altrimenti stiamo parlando d’altro.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono dei giorni in cui devi farlo perché è giusto così: arrampicarti sulle torri del castello, perdonare il drago anche se ti sputa fuoco, salvare la principessa senza chiedere nulla in cambio e poi andartene.
(Fabrizio Caramagna)

Nel castello dei gatti si lanciano gomitoli di lana per respingere i gatti avversari.
(Fabrizio Caramagna)

Ora che sei venuta a vivere con me, posso fare il cambio di destinazione d’uso dell’immobile.
Da civile abitazione a castello incantato.
(Fabrizio Caramagna)

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