Frasi e aforismi sull’attesa e l’aspettare

Frasi e aforismi sull’attesa e l’attendere, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sul tempo, Frasi e aforismi sulla pazienza e Frasi e aforismi sul desiderio.

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Frasi e aforismi sull’attesa

Attendere che qualcosa si realizzi è molto umano: che qualcuno mi abbracci, che smetta di piovere, che l’esame venga superato, che si guarisca, che torni l’estate…
L’attesa è sempre lo sfondo della nostra vita.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni. Ho un’anima per aspettarti e tanto sole per quando piove.
(Fabrizio Caramagna)

È vietato aspettare senza nel frattempo vivere.
(Fabrizio Caramagna

Ti aspetto qui. La scala non è poi così alta. I respiri del tempo sono lievi. E insieme si vede un cielo diverso, più morbido e aperto, dove ci si infila l’incanto.
(Fabrizio Caramagna)

Ti aspetto.
Come un bacio, come un perdono, come una carezza, come una speranza, come uno stupore.
(Fabrizio Caramagna)

Ti aspetto dentro un sogno, lascio aperto un abbraccio, tu entra con tutti i tuoi incanti.
(Fabrizio Caramagna)

Non ti sto aspettando, sto semplicemente dando un nome a ogni secondo che passa.
(Fabrizio Caramagna)

Gli orologi dovrebbero avere un freno – come le biciclette – quando si è felici e un acceleratore quando si è in sala d’attesa.
(Fabrizio Fabrizio)

L’attesa è quel luogo dove la più ragionevole delle aspettative convive con la più cieca delle fedi.
(Fabrizio Fabrizio)

L’attesa è la parte fondamentale di qualsiasi cambiamento.
(Fabrizio Fabrizio)

In un modo o nell’altro, in qualsiasi universo, siamo semplici uccelli in attesa del vento giusto per prendere il volo.
(Fabrizio Fabrizio)

Vivere può significare anche aspettarsi di meno, osare di più e non cercare di capire tutto.
(Fabrizio Fabrizio)

Quanto è lungo il tempo dell’attesa e quanta poca voglia ha il tempo di avanzare.
(Fabrizio Fabrizio)

Come può essere eterna l’attesa quando hai bisogno con urgenza di qualcosa.
(Fabrizio Fabrizio)

L’immaginazione è un tabellone che riempe la sala di attesa di treni in partenza.
(Fabrizio Fabrizio)

A volte la vita è stare seduto ad aspettare i treni dove non ci sono nemmeno i binari.
(Fabrizio Fabrizio)

Tanta fatica nell’aspettare dei treni che non arrivano e lasciamo passare aerei, barche e auto per percorrere strade meravigliose.
(Fabrizio Fabrizio)

Il meglio sta per arrivare. Ma fai in modo che la lunga attesa non ti trasformi in una pietra.
(Fabrizio Fabrizio)

Nel pensiero positivo ci sono ponti, la distanza non è abisso, l’attesa viene premiata e l’amore ritorna sempre. Nel pensiero negativo l’attesa è un’agonia che finisce mai.
(Fabrizio Fabrizio)

Certi giorni sono così: l’attesa, l’ansia e il cappio al collo.
(Fabrizio Fabrizio)

Ci sono giorni in cui siamo solo deserto in attesa di qualche pioggia.
(Fabrizio Fabrizio)

L’attesa è un ostacolo che ci supera e si mette davanti.
(Fabrizio Fabrizio)

A volte è più corto il cammino tra l’attesa e l’oblio che tra l’attesa e il compimento.
(Fabrizio Fabrizio)

L’attesa si riempie di rincorse verso progetti nuovi e fantasie future:
Il presente, però, vuole sempre mettersi in mezzo come ostacolo.
(Fabrizio Caramagna)

“Aspetta ancora un po’” ha il sapore di un bambino disperato che guarda il mare, mentre gli adulti continuano i loro interminabili preparativi per la partenza.
(Fabrizio Caramagna)

Se ancora aspetti un suo messaggio vuol dire che non ti è passata – e sono vent’anni ormai.
(Fabrizio Caramagna)

Ma quanto ci metti a venire da me? Io non so nemmeno da quanto ti aspetto. Guardo gli orari di treni che non esistono per venirti a cercare in luoghi che non conosco in una vita che deve ancora arrivare.
Facciamo un gioco. Io non ti cerco più. E tu mi accadi adesso.
(Fabrizio Caramagna)

Fai di me un prato. Con tanta luce.
E poi aggiungici un cielo, come vuoi tu.
E’ lì che io ti aspetterò.
(Fabrizio Caramagna)

Aspettami lì, fra la primavera e un profumo nuovo: sarò spoglio di tutti i vestiti pesanti dell’inverno e avrò bisogno di coprirmi con braccia calde e nuove promesse.
(Fabrizio Caramagna)

Ti aspetterò nell’ottavo giorno, quello che non ha nome, quello dove brilla la luce più bella della settimana.
(Fabrizio Caramagna)

Vestiti di una poesia e aspettami sul bordo delle tue labbra. Sto per arrivare.
(Fabrizio Caramagna)

Con il cuore ostinato aspetto.
Quel giorno in cui smetterai di vivermi come fuga e inizierai a respirarmi come casa.
(Fabrizio Caramagna)

Fuori da ogni previsione o promessa. Al di là delle possibili combinazioni. Oltre i desideri.
C’è un posto che si chiama inaspettato.
Ti attenderò lì.
(Fabrizio Caramagna)

La somma delle attese di adesso è la probabilità di esistere, insieme, altrove.
(Fabrizio Caramagna)

Chiudo porte, taglio ponti, alzo muri, cancello ricordi.
Insomma, aspetto te.
(Fabrizio Caramagna)

L’attesa non è mai fredda o disattenta, anche quella più paziente pulsa contro le pareti del futuro.
(Fabrizio Caramagna)

I timidi si nascondono come certi quadri negli angoli dei musei e aspettano di essere guardati dagli occhi giusti.
(Fabrizio Caramagna)

Mi chiedo se sai quante volte sono rimasto fuori dai tuoi sogni, aspettando che mi lasciassi entrare.
(Fabrizio Caramagna)

Quanto arriva il messaggio che aspettavi, poi ti tocca spiegare pure allo specchio che cosa è quella risata sotto i baffi
(Fabrizio Caramagna)

Siamo atlanti segreti in attesa che qualche esploratore ci scopra.
(Fabrizio Caramagna)

Non aspettare troppo, anche le parole hanno una scadenza. E nel loro arrivare fuori tempo massimo, finiscono per non raggiungere più l’altra persona.
(Fabrizio Caramagna)

Vorrei incontrare una volta il mio destino e carezzargli il viso e dargli del “tu”, come una persona che aspettavo da tempo.
(Fabrizio Caramagna)

E dimmi:
tu cosa fai quando potresti ma non vuoi, quando vorresti ma non sai se puoi?
Mi inginocchio come un filo d’erba, scorro dentro me stesso come un fiume. Aspetto.
(Fabrizio Caramagna)

Come si fa a darsi per vinti se c’è ancora un tempo, una sfida, un ti amo a fecondare l’attesa?
(Fabrizio Caramagna)

Per caso ti incontrai per strada. Eri sempre uguale. Ci sedemmo su una panchina e parlammo tutto il tempo di noi. Uno spazio di tempo lungo pochi minuti, largo i tre anni che aspettavo di rivederti.
(Fabrizio Caramagna)

In qualche parte del mondo la tua anima gemella
sta viaggiando verso di te,
a una velocità più folle delle stelle,
giorno dopo giorno,
passando dentro persone, sorrisi e delusioni.
Però saprà riconoscerti quanto ti vedrà?
Saprà dirti la cosa giusta nel momento giusto?
Saprà aspettarti quando cercherai di scappare?
(Fabrizio Caramagna)

Cosa aspetti? Perché non sei qui?
Esci dai miei pensieri ed entra dentro le mie braccia.
(Fabrizio Caramagna)

Fuori dai confini prestabiliti. Nei percorsi accidentati. Tra le porte aperte all’improvviso, dietro la luce che sai.
Ti aspetterò lì.
(Fabrizio Caramagna)

Mille modi per ingannare le attese e nessuno per farsele amiche,
sarà per il loro silenzio.
(Fabrizio Caramagna)

La vita è un po come imboccare le rotonde, chi arriva non sa che siete li ad aspettare da dieci minuti e così vi passa davanti.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono quelle attese che non finiscono mai.
Dove le lancette non ruotano sul quadrante dell’orologio, ma s’arrampicano iinutilmente su vetri insaponati.
(Fabrizio Caramagna)

Le sale d’attesa. Fatte di pazienza, di sguardi tra sconosciuti, di sbuffi e gesti vuoti ripetuti.
(Fabrizio Caramagna)

Passiamo la nostra vita ad aspettare. Aspettare che il vicino smetta di usare il trapano, aspettare che arrivi il fattorino per poter fare la doccia, aspettare che finisca la lavatrice per stendere, aspettare che la lavastoviglie abbia finito il ciclo per apparecchiare.
(Fabrizio Caramagna)

Passiamo la vita aspettando con ansia il fine settimana, le vacanze, il fresco, il caldo, la pioggia, il sereno…
E passiamo le nostre vite
(Fabrizio Caramagna)

Passiamo la vita ad aspettare: di giorno aspettiamo che arrivi la sera, durante la settimana aspettiamo il week end e d’inverno aspettiamo l’estate.
Siamo una società di a-spettatori.
(Fabrizio Caramagna)

Basta poco, basta poco
ma quel poco è sempre in attesa di una parola che non viene detta.
(Fabrizio Caramagna)

Il lago: la sua capacità di aspettare supera il desiderio di arrivare fino al mare
(Fabrizio Caramagna)

Lei guardava il cielo in cerca dell’estate.
Pensava alla bellezza delle cose che non riesci ad aspettare e gli vorresti correre incontro.
(Fabrizio Caramagna)

Poi un giorno l’atteso non si compie e l’inatteso ti apre la via verso ciò che non avresti mai immaginato.
(Fabrizio Caramagna)

Meritiamo tutti una sorpresa e un batticuore, un cielo da inseguire, il soffio di un vento leggero e un abbraccio che non ti aspetti.
(Fabrizio Caramagna)

Tieni. Accarezza questa certezza. Toglierà ogni ansia alle tue attese.
(Fabrizio Caramagna)

Ti lascio al vento che corre allegro al tuo fianco.
All’orizzonte che ti insegna nuovi modi di respirare.
Alla felicità che avevi dentro e che non sapevi.
Tu aspettami. Arrivo subito.
(Fabrizio Caramagna)

L’attesa, quella buona, ha il buon senso di saper aspettare, custodire, curare e non giudicare.
(Fabrizio Caramagna)

Le aspettative coltivano grappoli di futuro nella vigna dell’attesa.
(Fabrizio Caramagna)

Nella vecchiaia l’inatteso non ti dà più brividi, e l’atteso continua a essere uno scontro frontale da cui esci a pezzi.
(Fabrizio Caramagna)

Pausa. Attesa. Sostanzialmente accomunate da una momentanea sospensione temporale. Ma nella prima sei tu che decidi, nella seconda dipendi dagli eventi esterni.
(Fabrizio Caramagna)

Anche tu aspetti qualcuno che ti aspetti?
(Fabrizio Caramagna)

L’unica cosa che non sai di me è da quanto tempo ti aspetto.
(Fabrizio Caramagna)

Continuo ad aspettarti e non ho nessuna certezza che tu esista.
(Fabrizio Caramagna)

La vera rivoluzione è smettere di aspettare che qualcuno si accorga di te.
(Fabrizio Caramagna)

“Sei di nuovo in ritardo, e non ho più vite per aspettarti”, disse il gatto nella sua settima vita.
(Fabrizio Caramagna)

“Vieni, ti aspetto nella gola del lupo” disse lei.
(Fabrizo Caramagna)

Io non rincorro.
Piuttosto mi siedo su Marte e aspetto con calma 687 giorni per completare un’orbita.
(Fabrizio Caramagna)

La vita è un susseguirsi infinito di lunedì, scanditi da alcuni venerdì sera, in attesa di un’eterna domenica pomeriggio.
(Fabrizio Caramagna)

Scusa l’attesa, sono venuto dietro ad un pazzo che calpestava solo le piastrelle bianche. Tutti sanno che è più veloce scegliere il nero.
(Fabrizio Caramagna)

Secondo le leggi della fisica, l’uomo non può volare. Secondo le leggi dell’attesa, la distanza non può essere per sempre.
(Fabrizio Caramagna)

E quando meno te lo aspetti, smetti di aspettare.
(Fabrizio Caramagna)

La pace di togliere dalla tua vita il verbo attendere.
(Fabrizio Caramagna)

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Le mie 10 frasi preferite sull’attesa di autori celebri e famosi

Non stancarti mai di aspettare perché il giorno più bello della tua vita può arrivare domani.
(Romano Battaglia)

Se non ci metterà troppo, l’aspetterò tutta la vita.
(Oscar Wilde)

Se tu mi ami come io ti amo, perché perdere tre quarti della vita ad aspettarci?
(Simone de Beauvoir)

Se non mi trovi subito non scoraggiarti,
Se non mi trovi in un posto cerca in un altro,
Da qualche parte starò fermo ad aspettare te.
(Walt Whitman)

‘Per un po” è una frase la cui lunghezza non può essere misurata. Almeno dalla persona che aspetta.
(Haruki Murakami)

Lo sa come si fa a riconoscere se qualcuno ti ama? Ti ama veramente, dico? Non ci ho mai pensato. Io si. E ha trovato una risposta? Credo che sia una cosa che ha a che vedere con l’aspettare. Se è in grado di aspettarti, ti ama.
(Alessandro Baricco)

Perché aspettiamo per qualsiasi cosa? Perché non afferiamo immediatamente il piacere? Quante volte la felicità viene distrutta dalla preparazione, stupida preparazione!
(Jane Austen)

Noi non cerchiamo mai le cose, ma la ricerca delle cose, non viviamo mai nel presente, ma in attesa del futuro.
(Blaise Pascal)

Gli uomini non vivono, ma sono sempre in attesa di vivere: rimandano tutto al futuro.
(Lucio Anneo Seneca)

La gente aspettava per tutta la vita. Aspettava per vivere, aspettava per morire. Aspettava in fila per comperare la carta igienica. Aspettava in fila per prendere i quattrini. E se non aveva quattrini aspettava in file più lunghe. Aspettavi per dormire e poi aspettavi per svegliarti. Aspettavi per sposarti e poi aspettavi per divorziare. Aspettavi che piovesse, poi aspettavi che smettesse. Aspettavi per mangiare, poi aspettavi per mangiare di nuovo. Aspettavi nello studio di uno strizzacervelli con una masnada di psicopatici e ti chiedevi se lo fossi anche tu.
(Charles Bukowski)

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