Frasi e aforismi sulla timidezza

Frasi e aforismi sulla timidezza, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla gentilezza, Frasi e aforismi sulla prudenza e Frasi e aforismi sull’arrossire.

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Frasi e aforismi sulla timidezza

I timidi si nascondono come certi quadri negli angoli dei musei e aspettano di essere guardati dagli occhi giusti.
(Fabrizio Caramagna)

Almeno una volta nella vita bisogna amare una persona timida e solitaria. E’ come entrare in una stanza segreta dove c’è un tesoro che nessuno conosce.
(Fabrizio Caramagna)

Certe persone timide e riservate sono come tende alla finestra. A volte le scosti e vedi il mare.
(Fabrizio Caramagna)

I timidi amano in maniera silenziosa, riservata e discreta. Amano con la testa piena di parole e le mani dai gesti trattenuti.
(Fabrizio Caramagna)

Mi piacciono quelle ragazze che possono mettere in ginocchio il mondo, ma poi preferiscono restare sdraiate sul mio grembo tutto il giorno a parlare di filosofia e musica e di quanta luce fanno i desideri nelle giornate di vento.
(Fabrizio Caramagna)

Due occhi timidi, volendo, sanno sbranare un branco di lupi.
(Fabrizio Caramagna)

Timido e selvaggio, la combinazione perfetta.
(Fabrizio Caramagna)

Era così bella vestita soltanto della sua timidezza. Le sapeva portare così bene da sembrare invincibile.
(Fabrizio Caramagna)

La pioggia cambia colore ogni mese e solo i timidi e i sensibili se ne accorgono.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni con me. Indossa un vestito corto, un po’ di imbarazzo, il tuo cuore un po’ matto e quella timidezza che non durerà.
(Fabrizio Caramagna)

Lascia che la timidezza si divincoli e scappi, avvicinati e con uno sforzo delicato metti le mani sui suoi fianchi e dille: “Balliamo…?”
(Fabrizio Caramagna)

Sii il timido che, quando la sua vita cambia, non va a raccontarlo su internet,
l’anticonformista che guarda un tramonto senza scattare una foto,
l’intrepido che, anziché scrivere via chat alla sua donna che gli manca, va a suonare il citofono e glielo dice negli occhi.
(Fabrizio Caramagna)

I timidi non chiedono mai spazio ma solo un buco nero in cui scomparire.
(Fabrizio Caramagna)

“Va bene così”. “Non fa niente”. “Non importa”.
Le pronunciano sempre i timidi e i gentili, a nascondere quanto dolore hanno dentro di sé.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono persone timide e taciturne. Ma i loro respiri quante storie hanno da raccontare al vento.
(Fabrizio Caramagna)

Mi piace cercare il miele che rimane nel fondo della tazza. Lì c’è la parte più buona.
Così con le persone timide e taciturne.
(Fabrizio Caramagna)

La timidezza non copre mai il dolore che le è stato terribilmente assegnato.
(Fabrizio Caramagna)

Alla fine il timido non chiede molto. Solo un posto dove nascondersi per essere trovato.
(Fabrizio Caramagna)

E cosa ci fa una mia timidezza, proprio lì sulle tue labbra?
(Fabrizio Caramagna)

Era una persona così timida che arrossiva persino allo sguardo dei papaveri.
(Fabrizio Caramagna)

Tutta la vita del timido se ne sta raccolta sulla punta della lingua, nelle parole che non ha il coraggio di pronunciare.
(Fabrizio Caramagna)

Parlano poco, sentono tanto, si tengono quasi tutto dentro. Quelli che si fanno divorare piuttosto che chiedere aiuto. I timidi.
(Fabrizio Caramagna)

Tanto la vanità quanto l’arroganza, trovano palcoscenici sempre a loro gratuita disposizione.
La timidezza e l’autenticità, invece, prediligono ascetiche stanze di clausura.
(Fabrizio Caramagna)

Sono timido. Soffro di un complesso di interiorità.
(Fabrizio Caramagna)

Lei si spogliò, tenne addosso solo la timidezza.
Lui spense la luce per non mostrare la sua.
(Fabrizio Caramagna)

Seducente, come la timidezza che diventa audacia.
(Fabrizio Caramagna)

Dove non mi porti oggi, mia cara timidezza?
(Fabrizio Caramagna)

La timidezza è come un colibrì che ha paura del fiore, vibra e sta sempre indietro anziché baciarlo
(Fabrizio Caramagna)

Così timido che assomiglio a tutte quelle stelle che si nascondono dietro altre stelle.
(Fabrizio Caramagna)

Lei ti mancherà di più quando camminerai nel bosco,
tenendo le mani di una ragazza che non crede agli unicorni parlanti e ai lupi timidi.
(Fabrizio Caramagna)

Cose belle di oggi: affezionarsi a una nuvola, a un fiore di pesco, a uno sguardo timido nascosto tra la folla.
(Fabrizio Caramagna)

I timidi se la cavano anche da soli, senza trucchi e senza inganni, solo un po’ di rossore in faccia e tutta la freschezza dell’imbarazzo.
(Fabrizio Caramagna)

Quella timida impressione di potercela fare, più evanescente del sole d’inverno, più leggera di un fiocco di neve.
(Fabrizio Caramagna)

Un po’ di sfacciataggine in una donna è irresistibile, ma solo se poi sa farsi avvolgere dalla timidezza e riservatezza.
(Fabrizio Caramagna)

La timidezza che ridisegna i confini, l’istinto che li elimina e decide di seguire la direzione di un sorriso.
(Fabrizio Caramagna)

L’amore timido non può durare: o la paura dissolve l’amore oppure si dissolve per amore.
(Fabrizio Caramagna)

Il nostro corpo, scoprendo la verità di un corpo sconosciuto, si scopre straniero a se stesso, e prova timidezza non per l’altro corpo, ma per quest’altro che è diventato il suo corpo.
(Fabrizio Caramagna)

Era così timido che faceva la chitarra d’accompagnamento alla chitarra d’accompagnamento.
(Fabrizio Caramagna)

La delicatezza. Sei capace di guardare negli occhi un timido senza fargli abbassare lo sguardo?
(Fabrizio Caramagna)

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