Frasi e aforismi sulla notte

Frasi e aforismi sulla notte, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla sera, Frasi e aforismi sui sogni, Frasi per dire Buonanotte e Frasi e aforismi sul buio.

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Frasi e aforismi sulla notte

E’ di notte che si percepisce meglio il frastuono del cuore, il ticchettio dell’ansia, il brusio dell’impossibile e il silenzio del mondo.
(Fabrizio Caramagna)

Il giorno ci dona le verità della terra, ma quelle dell’universo, ce le dona solo la notte.
(Fabrizio Caramagna)

La notte può essere il tesoro di chi sogna o il forziere vuoto di chi fa domande.
(Fabrizio Caramagna)

Attenzione alle paure del giorno. Amano rubare i sogni della notte.
(Fabrizio Caramagna)

Quello che non riesci a dire alla persona che ami, ti verrà a cercare di notte.
(Fabrizio Caramagna)

E dopo una giornata piena di colori sparpagliati qua e là e strade che si intersecano in mille direzioni arriva la calma notte, come il perdono a un’eresia.
(Fabrizio Caramagna)

Nella notte svanisce il bisogno di dare un nome alle cose. Di dare direzione ad ogni passo.
Rimane solo la grazia dell’indefinibile.
(Fabrizio Caramagna)

Notti in cui tutte le lettere dell’alfabeto tornano nelle loro tane. Non c’è che il silenzio.
(Fabrizio Caramagna)

Di notte c’è un silenzio che non assomiglia a nessun altro silenzio, perché non è fatto soltanto del silenzio degli uomini e delle cose. E’ un silenzio che viene da una lontananza indefinita, dalla profondità del mondo.
(Fabrizio Caramagna)

La notte non porta consiglio. Ci promette la luna!
(Fabrizio Caramagna)

Mi piace la notte con i suoi silenzi e i riflessi delle ombre di qualche sogno ancora da vivere.
(Fabrizio Caramagna)

Le notti dovrebbero avere il loro nome e non prenderlo dai giorni. Mercoledì notte dovrebbe chiamarsi con un altro nome.
(Fabrizio Caramagna)

Arriverà una notte di spazi attesi e di mani che si intrecciano. Di occhi aperti sullo stesso sogno.
(Fabrizio Caramagna)

I colori evidenti e netti sono fatti per la luce del giorno. La sera accentua dettagli e sfumature. La notte, invece, inventa ombre e scrigni misteriosi.
(Fabrizio Caramagna)

Gli abitanti della notte si riconoscono dagli odori coltivati sulla pelle durante il giorno. Si scoprono nell’oscurità al tatto.
(Fabrizio Caramagna)

A volte la notte sa cullarci, sa cantarci canzoni, sa portarci ricordi e carezze. La notte sa essere indulgente.
(Fabrizio Caramagna)

Amo il tempo che si dilata nella notte, orologi molli su cui le lancette sembrano perdere il peso e il ritmo serrato del giorno.
(Fabrizio Caramagna)

La quiete della notte deve molto al volto luminoso della luna e a quel leggero sorriso delle stelle.
(Fabrizio Caramagna)

Di notte ci si perdona più facilmente. Si è troppo stanchi della propria intransigenza.
(Fabrizio Caramagna)

Quante cose che non sapremmo dire,
se non ci fosse la notte.
(Fabrizio Caramagna)

La notte è quel mondo affascinante in cui può accadere qualsiasi cosa anche se non succede niente.
(Fabrizio Caramagna)

La notte recupera le ombre e i colori che la luce ha lasciato volutamente ai margini.
(Fabrizio Caramagna)

Di giorno si parla, di notte ci si racconta.
(Fabrizio Caramagna)

Tu metti la notte e io mi occuperò di renderla indimenticabile.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono notti che sono più notti di altre, più saliva che parole, più baci che sonno, più fuoco che aria.
(Fabrizio Caramagna)

Sai di notte.
Sai di desideri proibiti.
Sai di intenzioni segrete.
(Fabrizio Caramagna)

E se non ci baciamo adesso, mentre le paure dormono, allora la notte è solo buio sprecato.
(Fabrizio Caramagna)

Del mantello della notte mi piace il poterlo carezzare e incontrare le tue labbra.
(Fabrizio Caramagna)

E se entra nelle tue notti è solo perché non puoi più farla uscire dai tuoi giorni.
(Fabrizio Caramagna)

Credo alle coperte troppo corte. Ai piedi che si intrecciano nella notte. E alla vita che si fa spazio in mezzo al nostro risveglio.
(Fabrizio Caramagna)

La notte
un vagabondaggio di stelle,
un delirio di lettere d’argento
che scrivono il loro nome
sulla pagina del cielo.
(Fabrizio Caramagna)

Non più giorno, non ancora buio. Il crepuscolo è il tempo di mezzo, il momento del vuoto e del respiro.
Poi arriva la notte. Apre la porta, ed entrano le paure, i fantasmi e le fate, i nodi irrisolti, i sogni, le insidie, le tentazioni, le ombre e le stelle, tutto quanto in un caos inestricabile.
(Fabrizio Caramagna)

Certe notti che il giorno ci resta incastrato come un pensiero ancora acceso.
(Fabrizio Caramagna)

Tutti hanno una notte da cui guardare il dolore e provare a ripartire, appena un po’ più in là.
(Fabrizio Caramagna)

Certe notti rispondono a domande che non abbiamo mai fatto.
Altre notti ci fanno domande a cui non sappiamo rispondere.
(Fabrizio Caramagna)

La notte è un percorso a ritroso verso se stessi dove alla logica del giorno si sostituisce un’altra logica, più morbida, più intuitiva, più folgorante.
(Fabrizio Caramagna)

Quando si guarda la finestra non si mai che cosa potrebbe esserci là fuori nella notte. Forse lo sfolgorio delle stelle, forse un drago, forse un urlo d’amore, forse la grazia di un angelo, forse un assassino che scappa nel buio. E’ tutto là fuori, per chi vuole guardare.
(Fabrizio Caramagna)

Il giorno ansima nell’urgenza. Solo la notte si lascia respirare.
(Fabrizio Caramagna)

Ma poi c’è sempre la notte. Anche il giorno c’è. Ma la notte c’è di più. Il giorno separa le cose con la luce e le parole, la notte le unisce nel silenzio e nel mistero.
(Fabrizio Caramagna)

Tra la forza del giorno, la delicatezza della sera e i racconti della notte. A volte il tempo è un bel posto per restare sospesi.
(Fabrizio Caramagna)

La vita, ogni notte, ha gli argini che si abbassano e i desideri escono a riempire gli spazi.
(Fabrizio Caramagna)

C’è una profondità nell’insonnia che la solitudine da sola non può contenere. La notte diventa una strada, uno specchio, un abisso, un muro.
(Fabrizio Caramagna)

E di notte diventiamo silenzi che non si vedono e tuttavia si capiscono
(Fabrizio Caramagna)

Di notte incontri i manovratori di ruote panoramiche, i disegnatori di ventagli, i costruttori di castelli in aria.
(Fabrizio Caramagna)

La notte genera una realtà che pare sempre un po’ più grande del reale.
(Fabrizio Caramagna)

Per la mente è la notte è più soleggiata del giorno. Tutto diventa visibile. Le intuizioni brillano, l’istinto si affina, la creatività si espande.
(Fabrizio Caramagna)

L’ora dei pensieri notturni che si trasformano in risposte, delle risposte che si trasformano in pensieri.
L’ora in cui capisci alcune domande del giorno.
(Fabrizio Caramagna)

Notte, non ho bisogno di consigli, né di risposte, ma di qualcuno che mi faccia dimenticare quanto sei buia.
(Fabrizio Caramagna)

Le notti migliori mettono a dormire una “paura” raccontandogli che domani diventerà un “ce l’ho fatta”.
(Fabrizio Caramagna)

Una notte che ha la profondità e la consistenza del respiro di un’arpa.
E la carezza d’un soffio di velluto.
(Fabrizio Caramagna)

Che bello parlarsi di notte. C’è la voce, certo. Ma poi anche le pause, i sorrisi che non si vedono ma si intuiscono, la vibrazione delle mani. E lo spazio che si allarga per farti respirare.
(Fabrizio Caramagna)

Una di queste notti, quando hai tempo, esci dai tuoi sogni ed entra nei miei, magari ti piacciono e vorrai viverci per sempre.
(Fabrizio Caramagna)

Guardare il mare di notte come si guarda una madre che dorme. Avere cura di ogni suo respiro. Imparare a udire quel suo fiato che sembra dire “Apriti alle cose e sogna”.
(Fabrizio Caramagna)

Il cielo di notte. Un nero profondo, un mare da scrutare. E tu puoi navigarlo con gli occhi, in attesa che il capitano dell’alba ti riporti a riva.
(Fabrizio Caramagna)

In autunno la notte scende prima, ma poi si attarda ad osservare le persone dentro le finestre accese delle case.
(Fabrizio Caramagna)

Nel cuore della notte, verso le tre del mattino, in ognuna delle poche finestre accese, uno stato d’animo, un racconto.
(Fabrizio Caramagna)

Giorno: l’insonnia della notte.
(Fabrizio Caramagna)

Notti così. Ferme ad ascoltare il suono incessante della vita che cade.
(Fabrizio Caramagna)

Quelle cose che ci vengono in mente alle tre del mattino, e che oscillano tra il genio e la stupidità.
(Fabrizio Caramagna)

Non è insonnia, è che la notte non smette di parlare di te.
(Fabrizio Caramagna)

Non è insonnia, è solo una notte perfetta per ricordare qualcosa che pensavi di aver dimenticato.
(Fabrizio Caramagna)

La tua insonnia si abbina bene con le mie notti. Perché non vieni a dormire da me?
(Fabrizio Caramagna)

Come fosse luce, la notte. Filtra dalle persiane, scivola lungo le pareti. Disegna ombre in chiaroscuro.
(Fabrizio Caramagna)

Quei momenti della giornata che formicolano ancora in tutto corpo. E servirebbe un respiro profondo per disperderli nella notte.
(Fabrizio Caramagna)

Avrei voglia di una di quelle notti in cui si parla a ruota per ore, in cui si è nudi coi vestiti addosso, in cui le parole hanno decisi di ammutinarsi al buon senso e si raccontano tutti i loro segreti.
(Fabrizio Caramagna)

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Le mie 10 frasi preferite sulla notte di autori celebri e famosi

La notte non è meno meravigliosa del giorno, non è meno divina; di notte risplendono luminose le stelle, e si hanno rivelazioni che il giorno ignora.
(Nikolaj Berdjaev)

I giorni vengono distinti fra loro, ma la notte ha un unico nome.
(Elias Canetti)

Il giorno ha occhi. La notte ha orecchie.
(Proverbio Persiano)

Ma tu chi sei che avanzando nel buio della notte inciampi nei miei più segreti pensieri?
(William Shakespeare)

E mi piace la notte ascoltare le stelle… sono come cinquecento milioni di sonagli.
(Antoine de Saint Exupery)

La notte è calda, la notte è lunga, la notte è magnifica per ascoltare storie.
(Antonio Tabucchi)

So poco della notte
ma la notte sembra sapere di me,
e in più, mi cura come se mi amasse,
mi copre la coscienza con le sue stelle.
Forse la notte è la vita e il sole la morte.
Forse la notte è niente
e le congetture sopra di lei niente
e gli esseri che la vivono niente.
(Alejandra Pizarnik)

Penso spesso che la notte è più viva e intensamente colorata del giorno.
(Vincent van Gogh)

Ci si trascina di notte per le vie e si parla tra sé. Il dialogo alligna di giorno e risuona dei suoi traffici ignobili. Di notte si monologa. Come dei re.
(Manlio Sgalambro)

Notte, l’amata.
Notte, quando le parole svaniscono e le cose prendono vita. Quando la distruttiva analisi del giorno è conclusa e quanto è veramente importante diviene nuovamente intero e risuona.
Quando l’uomo ricuce il suo Sé frammentato e ridiventa un albero calmo.
(Antoine de Saint-Exupery)

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