Frasi e aforismi sul vento

Il 15 giugno si celebra la Giornata Mondiale del Vento (Global Wind Day), per sensibilizzare le persone e le istituzioni sul tema delle energie rinnovabili e, in particolare, sull’eolico

Frasi e aforismi sul vento, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sul cielo, Frasi e aforismi sui capelli e Frasi e aforismi sull’aria.

**

Frasi e aforismi sul vento

Del vento mi piace che agita e mescola il sole e la luna e gli odori interni di tutti i fiori, solleva le gonne, scompiglia gli alberi, spettina le certezze, asciuga le ferite.
(Fabrizio Caramagna)

Chi viaggia ha scelto come mestiere quello del vento
(Fabrizio Caramagna)

Il vento parla agli alberi.
Racconta i suoi viaggi
ed essi vibrano di luce.
(Fabrizio Caramagna)

Del vento mi piace l’aria fra i capelli e quella sensazione di poter andare dove voglio a cercare la mia felicità.
(Fabrizio Caramagna)

“Inventare” cioè scoprire il vento.
(Fabrizio Caramagna)

Il vento che muove la cima dell’albero è il discendente del soffio di una frase pronunciata da Buddha.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi c’è il vento giusto, quello che scompiglia, che sospinge, che consente navigazioni e approdi.
Basta un sogno e la voglia di provarci. Vuoi venire con me?
(Fabrizio Caramagna)

Vorrei una raffica di vento che mi porti dove ci sono tutte le parole mai dette e le persone che non ho mai saputo incontrare.
(Fabrizio Caramagna)

A volte hai quel bisogno di essere abbracciato, senza esser toccato. Per questo amo il vento.
(Fabrizio Caramagna)

Abile narratore, il vento… Scrive fluente, non ha bisogno di rileggere e correggere. Ciò che ha soffiato, genera le forme e le storie più belle.
(Fabrizio Caramagna)

Mi piacciono quelle ragazze che possono mettere in ginocchio il mondo, ma poi preferiscono restare sdraiate sul mio grembo tutto il giorno a parlare di filosofia e musica e di quanta luce fanno i desideri nelle giornate di vento.
(Fabrizio Caramagna)

Sogno un mondo al contrario in cui è l’agitarsi dei tuoi capelli a generare il vento, in cui è la luce dei tuoi occhi a illuminare il mare.
(Fabrizio Caramagna)

Il vento dette gli ultimi ritocchi al suo sguardo e poi lei si mostrò in tutta la sua bellezza.
(Fabrizio Caramagna)

Non dovevamo andare oltre. Non era previsto e non era neanche permesso.
Ma era come se un vento misterioso ci avesse chiesto di salire sulla sua schiena e ci avesse dato un passaggio verso il proibito.
(Fabrizio Caramagna)

Senti come sono vivo adesso. I pori si aprono come porte e puoi ascoltare il rumore della felicità in ogni vena e vedere la luce scivolare nei miei occhi e ogni cosa è vicina al passaggio di un vento nuovo.
(Fabrizio Caramagna)

Sei tutte quelle volte in cui la paura si arrende,
Sei quel bivio dove non c’è altra direzione che verso la luce,
sei quel vento dove tutto si compone anche se i pezzi sono sparsi ovunque.
(Fabrizio Caramagna)

Il vento restituisce al cielo la sua luce. Forse è questa la sua prodezza più grande.
(Fabrizio Caramagna)

Dei venti mi piace che ti avvisano quando stanno per cambiare le stagioni.
(Fabrizio Caramagna)

D’estate le mani del vento muovono invisibili fili nell’aria, che uniscono le onde, i capelli, i pensieri.
(Fabrizio Caramagna)

Quello del vento non è mai un monologo. Ai suoi soffi rispondono fruscii, profumi e piccoli riflessi.
(Fabrizio Caramagna)

Il vento ti accarezza il collo e s’insinua tra i capelli caldi di sole, prova a distrarti con un movimenti leggeri dell’aria e le promesse di un orizzonte che ti aspetta.
(Fabrizio Caramagna)

Sono bravo a parlare con il vento, a osservare i colori della coccinella tra le geometrie delle foglie, a girarmi intorno e ascoltare trilli e frusci d’ali, a indovinare rumori che mi parlano di altri pianeti.
(Fabrizio Caramagna)

Se fossi ricco finanzierei una guerra civile tra i venti dell’ovest e i venti dell’est: per vedere in cielo le nuvole più strane.
(Fabrizio Caramagna)

Vorrei essere una nota musicale e partire insieme al vento, in compagnia dei fiumi che non trovano il mare, delle campane in rivolta contro le stagioni e di una truppa di alberi folli.
(Fabrizio Caramagna)

Il vento accarezza l’albero e la montagna, ma chi accarezzerà la sua carezza?
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono persone timide e taciturne. Ma i loro respiri quante storie hanno da raccontare al vento.
(Fabrizio Caramagna)

Che bello
se il vento che è fuori
con la sua grande ombra,
entrasse improvvisamente in casa,
fra le coperte, sotto il cuscino
e cambiasse l’amore delle coppie stanche
con uno diverso,
facendo rinascere i repiri, i battiti, i desideri.
(Fabrizio Caramagna)

Nelle giornate di vento i tetti sembrano toccare il cielo e le case possono finalmente sgranchirsi le fondamenta.
(Fabrizio Caramagna)

Quelle giornate di vento in città.
E la voce del mare, anche a 100 km di distanza, è come avercela sul collo.
(Fabrizio Caramagna)

Il vento entra dalle finestre per placare la sua sete di domande. Sbatte le porte con il suo carattere da burlone e nasconde tutto ciò che è in bella vista. Dotato di grande volontà, gli piace alterare la forma troppo ordinata e prevedibile delle cose. Il suo messaggio è il cambiamento.
(Fabrizio Caramagna)

L’orgoglio del vento è di trovarsi dappertutto come a casa sua.
(Fabrizio Caramagna)

Ascolta il vento. Circonda le nostre abitazioni. Ma non sa nulla dei nostri segreti, dei nostri dolori familiari. Perché è solo canto esteriore, leggerezza e innocenza. Per un po’ di tempo sfiora le finestre con la sua mano invisibile e poi se ne va.
(Fabrizio Caramagna)

Il vento non passa mai due volte di seguito nello stesso modo nelle foglie dell’albero.
(Fabrizio Caramagna)

L’albero dava voce al vento e il vento lo rivestiva con foglie dai colori mai visti: indaco, viola, rosso magenta.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi dal cilindro del mondo è uscito un asso di vento, un re di aquiloni, un fante di sguardi di giacinti, un dieci di risate di bambini, un sette di serenità.
(Fabrizio Caramagna)

Che lingua parla il vento? Di che nazionalità è una tempesta? Da quale paese viene la pioggia? Di che colore è un fulmine?
(Fabrizio Caramagna)

Dice il vento: oggi possiedo cento prati di cento margherite, tre cime da cui spazzo delicatamente la neve, un campanile e una nuvola a forma di drago che porto a spasso nel cielo, domani chissà. Gli uomini invece vogliono possedere le cose per sempre, e non si accorgono che le cose possedute ti entrano nell’anima e poi te la fanno scoppiare.
(Fabrizio Caramagna)

La mano del vento carezza il bosco con lo stesso rumore con cui si apre una lettera d’amore.
(Fabrizio Caramagna)

Il vento viene sempre nuovo dalla fabbrica del vento, come il pane fresco dal forno.
(Fabrizio Caramagna)

E quando ne hai fin sopra i capelli, ci pensa il vento a restituirti leggerezza e strade dritte.
(Fabrizio Caramagna)

Il vento aveva un ululato pacato. Entrava sotto la finestra, cercando d’allontanare tutte le mie paure, come fanno i lupi gentili.
(Fabrizio Caramagna)

Nella notte l’ho sentito quel momento in cui il vento s’è levato con un gemito basso per farsi coraggio e spazzare via tutte le nubi del temporale.
(Fabrizio Caramagna)

Voglia di vento del sud. Cieli luminosi. E pensieri puliti.
(Fabrizio Caramagna)

Sera, se non te ne fai niente, prendo io il tuo vento.
Ho bisogno di farmi portare dove ci sono boschi selvaggi e unicorni timidi e ruscelli che si perdono in spiagge mai viste.
(Fabrizio Caramagna)

Cammino in direzione del vento, assecondando le raffiche. Mi sollevo verso il cielo e lascio che la spensieratezza mi accarezzi.
(Fabrizio Caramagna)

Per un attimo il vento d’autunno è caduto come un vecchio, ma le foglie in terra, con un turbinio, l’hanno subito risollevato.
(Fabrizio Caramagna)

Un vento paranoico che ogni tanto si ferma a controllare di non essere seguito, per poi ripartire più forte prima, più folle di prima.
(Fabrizio Caramagna)

C’è sempre un vento più pigro che viene trasportato da un vento più impetuoso.
(Fabrizio Caramagna)

Quando non viene visto, il vento si diverte a staccare le ombre dai muri.
(Fabrizio Caramagna)

Chissà se nel vasto oceano esiste un’isola dove il vento non è mai arrivato.
(Fabrizio Caramagna)

Non dovevano andare oltre. Non era previsto e non era neanche permesso.
Ma era come se un vento invisibile ci avesse portati lì.
(Fabrizio Caramagna)

Aprirò la porta dei venti e delle cose sognate e tu sarai lì.
(Fabrizio Caramagna)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *