Frasi e aforismi sul volo e il volare

Il 12 aprile si celebra la Giornata internazionale del volo spaziale umano (The International Day of Human Space Flight o anche World Cosmonautics Day). Il giorno ricorda il primo volo spaziale umano nello spazio, effettuato il 12 aprile 1961 dall’astronauta russo Yuri Gagarin.

Frasi e aforismi sul volo e il volare, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sugli ideali, Frasi e aforismi sul cielo e Frasi e aforismi sugli uccelli.

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Frasi e aforismi sul volo e il volare

Ci sono percorsi e strade che non riuscirai mai a capire, fino a quando scopri che tu non sei fatto per camminare ma per volare.
(Fabrizio Caramagna)

Lassù delle ali ti cercano senza sosta ma tu le scambi per delle nuvole.
(Fabrizio Caramagna)

Le ali sono tue, non chiedere al cielo il permesso di volare.
(Fabrizio Caramagna)

Hai catene. Hai cicatrici. Hai paure.
Ma hai le ali. Hai una canzone che si perde nel cielo. Hai un impulso selvaggio per l’orizzonte.
(Fabrizio Caramagna)

Lei era troppo rotta per volare e troppo bella per nascondersi.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni anno bisognerebbe inventare un colore nuovo, di quelli mai immaginati.
O più semplicemente, due ali per volare.
(Fabrizio Caramagna)

Solo chi vola alto riesce a dare le spalle alla propria ombra.
(Fabrizio Caramagna)

Abbracciare è stupendo. Ma abbracciare da dietro. E’ la cosa più simile al volare.
(Fabrizio Caramagna)

Mi hai fatto volare così in alto che ora ti confondo con la luna.
(Fabrizio Caramagna)

Se mi avessero detto che scrivere mi avrebbe fatto volare così in alto, da bambino avrei imparato a parlare prima di camminare.
(Fabrizio Caramagna)

La confusione, l’ansia, la perdita di sonno, la sensazione di volare a ogni passo e la consapevolezza di aver scoperto una galassia nuova, sono uno dei principali sintomi dell’amore.
(Fabrizio Caramagna)

Un giorno un’ala disse a un uccello: “vorrei tanto appartenerti” e nacque il volo.
(Fabrizio Caramagna)

La sorprendente capacità degli uccelli di liberarsi della propria ombra e volare senza peso nella luce del giorno.
(Fabrizio Caramagna)

L’uccello conosce lo sforzo del sole per attrarlo a sé. Ma lui oppone una forza più grande e vola libero nel cielo.
(Fabrizio Caramagna)

La civiltà è l’eterna lotta tra chi vuole galleggiare e chi vuole volare.
(Fabrizio Caramagna)

Persone come zavorre: pensi servano a darti stabilità, e poi scopri che puoi volare solo quando te ne liberi.
(Fabrizio Caramagna)

Passi il tempo a controllare la rabbia, il desiderio, i sogni, i tuoi amici, quello che mangi, quello che pensi, quello che senti…
Vuoi volare? Smettila di controllare.
(Fabrizio Caramagna)

Ho visto sogni inciampare, ferirsi, rialzarsi, schiantarsi, riprendersi, accasciarsi, stringersi forte a qualcosa, rialzarsi di nuovo e finalmente volare.
(Fabrizio Caramagna)

Poi scopri che la polvere sulle ali non è andata perduta nel tempo, e che ci sono giorni che ti macchia ancora le dita e ti fa venire voglia di volare.
(Fabrizio Caramagna)

Toccare il corpo per possedere, toccare l’anima per volare.
(Fabrizio Caramagna)

Non solo il mangiare e il bere.
Ma avere più tempo. Crederci di più. Volare più alto. Ridere più spesso. Amare più forte.
Questi sono i bisogni essenziali dell’uomo.
(Fabrizio Caramagna)

Cerca una persona che ti faccia volare e che al tempo stesso ti faccia mettere radici nella felicità.
(Fabrizio Caramagna)

Le tue scapole sono della mia stessa taglia.
Se vuoi, ci possiamo scambiare le ali.
(Fabrizio Caramagna)

Quando sei innamorato, anche la tua ombra ha delle oscillazioni improvvise e non riesce ad aderire alle cose. Vorrebbe volare.
(Fabrizio Caramagna)

Possiamo essere tutto ciò che voliamo.
Anche errori.
(Fabrizio Caramagna)

La mia inquietudine la misuro in numero di tentativi di aprire le braccia e volare nel vento burrascoso.
(Fabrizio Caramagna)

Le diedero ali per volare e lei le usò come coperte per difendersi dal mondo
(Fabrizio Caramagna)

Senza parlare, le spostò i capelli per baciarle il collo.
Sapevano di gelsomino e di luna, mossi dalla brezza gli sembrarono ali.
E lui comprese che era ora di volare insieme a lei.
(Fabrizio Caramagna)

Parlo come mi hanno insegnato, ascolto come mi hanno insegnato, cammino come mi hanno insegnato.
Ma a cadere e volare nessuno ti insegna. La caduta e il volo, lo impari da te.
(Fabrizio Caramagna)

Gli uomini che volano alto lasciano impronte più profonde.
(Fabrizio Caramagna)

Se non ce la fate a volare, mettetevi almeno in traiettoria, dalla parte del cuore possibilmente.
(Fabrizio Caramagna)

Mi trovi a metà, tra il cercare di volare e il nascondermi.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi lei ti sembra scontata. Persino dovuta.
Ieri saresti morto per averla.
Domani potrebbe volare via, per sempre.
Amare ciò che già hai.
Questo è il vero segreto.
(Fabrizio Caramagna)

Gli uccelli volano per la gioia di stare nell’aria. Viaggiano nello spazio senza possederlo, senza chiedere permessi. Tracciano curve dove altri farebbero linee rette. E di tanto in tanto si fermano su un ramo, cinguettando come poeti.
(Fabrizio Caramagna)

Le rondini che volano lassù nell’aria: sembra che conoscano tutti i sentieri del cielo.
(Fabrizio Caramagna)

Le farfalle, quando volano, sembrano marionette mosse dai fili invisibili di qualche angelo.
(Fabrizio Caramagna)

Una farfalla passa davanti ai miei occhi, si posa su un ramo, mi dona due battiti di felicità e se ne vola via.
(Fabrizio Caramagna)

Un cielo pieno di voli e di promesse, e quella nuvola stretta lì, al bordo del cielo, che non vuole sapere di andarsene. Ha ancora tante cose da dire al giorno.
(Fabrizio Caramagna)

Sopra le nubi bianche, l’aereo emette un rombo spirituale, astratto, ovattato. Più che volare, sembra quasi che scivoli.
Verso un altrove che riusciamo vagamente a immaginare.
(Fabrizio Caramagna)

Il pipistrello ha sempre l’aria di volare tra gli spigoli del cielo.
(Fabrizio Caramagna)

Quale gioia è paragonabile a quella di un passero che ha appena imparato a volare?
(Fabrizio Caramagna)

Quante piume ci vogliono per volare, uccello?
Quante scaglie per nuotare, pesce?
Quanti sogni per vivere, uomo?
(Fabrizio Caramagna)

La pietra lanciata in aria, a volte si trattiene, resta sospesa un istante e poi continua il suo volo.
(Fabrizio Caramagna)

Vanità, maschere, finzioni dell’ego. Tutta zavorra da lasciar cadere. Solo a quel punto prenderemo quota.
(Fabrizio Caramagna)

Molte persone assomigliano ai colombi: potrebbero volare ma preferiscono la bassezza del suolo, non amano i colori, s’accontentano delle briciole, e ti cagano addosso le loro stupidaggini.
(Fabrizio Caramagna)

Siamo sempre troppo impegnati a tenere i piedi per terra.
E ci dimentichiamo di quanto sia limpida l’aria che si respira lassù.
(Fabrizio Caramagna)

“Qui Leggerezza. Chiedo urgentemente a Torre di controllo Profondità il permesso di spiccare il volo”.
(Fabrizio Caramagna)

Steso sul tuo corpo. E’ un modo anche questo di volare.
(Fabrizio Caramagna)

Volteggiare. Abbracciare. Volare. La coreografia più bella dell’amare.
(Fabrizio Caramagna)

Sei in ritardo, mi ero già alzato in volo e se vuoi che sia sincero, volare da solo mi rende dannatamente triste.
(Fabrizio Caramagna)

Per la parola “innamorarsi”, la lingua inglese ha una strana espressione “fall in love” cioè “cadere in amore”. Come se una persona, innamorandosi, potesse cadere in basso. Quando invece dovrebbe volare. Ma se proviamo a rovesciare il mondo, a mettere il cielo in basso e la terra in alto, “fall in love” è cadere dalla terra a cui ci appoggiamo, precipitando nel cielo.
(Fabrizio Caramagna)

E’ un problema quando si è in grado di volare perfettamente in qualsiasi cielo, ma non si trova mai un terreno solido su cui atterrare.
(Fabrizio Caramagna)

La felicità sa volare bene. Quello che non controlla è l’atterraggio. E infatti spesso si schianta.
(Fabrizio Caramagna)

Non avevo intenzione di andare così lontano, né di volare così in alto, né di cadere così in basso; ma ti ho trovato.
(Fabrizio Caramagna)

Attenzione a quello che ti fa volare e poi ti lascia appeso a un filo come un burattino.
(Fabrizio Caramagna)

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